Bagno

Ironia della (con)sorte

Che poi uno dice Tanto non me lo prendo, tanto non me lo prendo, sto attenta, non vedo nessuno, non prendo i mezzi, non vado al ristorante, e poi ZACCHETE, al supermercato afferri quel barattolo di senape di Djgione al miele che ti incuriosisce. Non fai in tempo a leggere l’etichetta degli ingredienti per sapere che caspita ti stai mettendo nello stomaco che quello, come una pulce, salta nella narice o nell’occhio.
Così deve essere andato.
Che quando meno te lo aspetti, ZAC, e ti fotte.
Oggi si festeggia! Oggi siamo ufficialmente due persone negative (sì, lo avevamo entrambi. Siamo una coppia che condivide tutto). Possiamo dar sfogo ai nostri abbracci e baci strozzati strangolati frenati schiacciati soffocati censurati. Uff, che fatica.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Però.
Però ‘sta pulce velenosa stavolta ha giocato un bel tiro mancino.
Sapete quanto io ami annusare le fragranze, sniffare nuovi profumi, odori.
Nisba.
Non sento nada de nada. Coooosaaa? Ancora, come te lo devo dire?
Nada de nada, nothing at all, rien du tout, típota apolýtos, لاشىء على الاطلاق. Hai capito, mò?
E questo è un problema, anche perché se ti giochi l’olfatto, di conseguenza – e senza giocarti necessariamente
le papille gustative – non senti una cippa di sapore, o pensi di sentirla grazie alla memoria, se ce l’hai.
La cosa buffa è il modo in cui si fa caso alla consistenza e alla temperatura del cibo. Infatti BATman la sera mi chiede “Che consistenza vuoi, a cena?”
Il mandarino!
E sì. Il mandarino non fa rumore, è come una caramella gommosa molto morbida ma turgida, succulenta e refrigerante. Difficile a credere che un mandarino possa dare sensazioni gustosamente appaganti molto più di un viscido profitterol.
Stranezze della pulce velenosa.
E i profumi?

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Eh!
Devo scrivere una postfazione al mio libro. Sigh!
Per ora il mio piccolo tempio olfattivo verrà solo ammirato. Ogni tanto vado ad annusare una boccetta e quella mi spara una svampata pungente di niente.
Come al solito mi sono fatta prendere dalla tastiera, ma volevo dirvelo. Non prima però di ringraziare i medici che ci sono stati vicini (ometto di esprimere profonda e sconcertante delusione per le strutture che dovrebbero invece sorvegliare, annotare eccetera eccetera). La pulce velenosa non è poco più di una influenza, come molti dicono. Si sente che c’è uno scombussolamento interno e che prende alla trachea con quella tosse… e basta!
Non distraetevi perché siete vaccinati, io stessa ho il booster, ma a quanto pare serve a una ceppa contro questa omicragnosa pulce velenosa.
Ah, e attenti ai barattoli di senape.
Noi, stasera apriremo un bel Franciacorta dalla consistenza solleticante, effervescente e rinfrescante. Brinderemo e ci baceremo.

Viva la vita!

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2 pensieri riguardo “Ironia della (con)sorte

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